(CAVALIERI MARVEL)
in:
I DUE VOLTI DELLA
VENDETTA
n . 11
La storia finora: Da un anno a questa parte Luke
Cage ha subito alcuni attentati da parte di un misterioso nemico che lo
perseguita, e che sembra conoscere bene ogni dettaglio del suo passato. Di
recente costui è tornato a colpire, prendendo di mira alcune delle persone a
lui più care come Claire Temple, Noah
Bernstein, Harmony Young e il suo amico d’infanzia “Fat” Albert. La situazione drammatica fa si che Luke debba
richiedere l’aiuto di tutti i suoi alleati come Falcon,
Misty Knight, Colleen Wing e dell’amico di sempre Iron Fist. Anche quest’ultimo ha subito un attentato, da parte
di un sicario che si fa chiamare Willy Edmond. Ma chi è costui, e per quale dei
nemici di Luke lavora? Il mistero si fa sempre più fitto, e le indagini non
portano a nulla, fino a quando proprio Edmond contatta Cage sfidandolo ad un
faccia a faccia. Luke va sul luogo dell’incontro ma sorpreso dall’abilità del
suo nemico viene sconfitto.
Nel 1887, una commissione dello stato di New York si riunì per cercare e stabilire un metodo più umano per infliggere la pena capitale al condannato e più rapido dell'impiccagione. Optarono per la sedia elettrica, che tramite forti scariche di corrente ad alto voltaggio causa l’arresto cardiaco e la paralisi dell’apparato respiratorio. Molti i condannati celebri giustiziati con questo sistema ... su tutti, gli assassini seriali Ted Bundy e Albert Fist, pluriomicidi recidivi, o i coniugi Rosenberg,accusati di essere spie sovietiche. Oggi a New York la pena di morte è stata dichiarata incostituzionale e nessuno viene più giustiziato in questo modo. Anche per questo motivo Luke Cage si trovava sconcertato nel trovarsi immobilizzato su questo arcaico strumento. E non era l’unica sorpresa: altro insolito dettaglio, i suoi abiti. Indossava la sua vecchia camicia gialla e i suoi pantaloni di pelle, lo stesso look che aveva all’inizio della sua carriera e che aveva adottato per decenni. Dopo qualche secondo di stupore cercò di liberarsi ma nonostante la sua enorme forza, non ci iusciva.
<Inutile che ti sforzi ... quelle catene sono in adamantio purissimo:nemmeno la Cosa riuscirebbe a liberarsi!>diceva una voce fuoricampo <Ti starai facendo un mucchio di domande, ne sono certo... “dove sono?” e “cosa sono questi vestiti?”. E’ presto detto: siamo in un ex penitenziario ad Hart Island ... “l’isola dei morti”. Un nome appropriato per quello che ti sta per accadere. Quella sedia è in disuso da anni ma ti garantisco che è pienamente funzionante!>
<Vieni fuori! Fatti vedere!> gridò Cage pieno di rabbia.
<Arrivo, arrivo... mi sto solo mettendo qualcosa di più comodo e consono al nostro tète a tète. Ti ho messo addosso gli abiti che indossavi l’ultima volta che ci siamo affrontati ... è giusto che anch’io faccia lo stesso!>
Entrò nella stanza. Indossava un costume verde squamato molto familiare a Luke.
<Allora Lucas ... ora hai capito chi hai davanti?> disse Willy Edmond con tono provocatorio.
<So chi vuoi farmi credere di essere, pazzo mitomane. Sei uno psicopatico del cazzo, questo è chiaro. Ma ciò non spiega perché diavolo ce l’hai con me!>
<Ancora non ci sei arrivato ... lascia che ti dia un ultimo indizio ...> si strappò via un lembo di pelle finta dalla gola: attaccato ad esso c’era un piccolo microfono, un distorsore vocale.
<RICONOSCI ADESSO LA MIA VOCE, LUCAS? RICONOSCI LA MIA VOCE, PEZZO DI MERDA? EH? MI SENTIREI MOLTO OFFESO SE TU NON RICONOSCESSI LA MIA VOCE!>
Luke divenne pallido in volto: la sua espressione era quella, come si dice in questi casi, di chi aveva appena visto un fantasma.
<Willis....>
Harlem. Parecchi anni fa.
Era estate. Carl
Lucas, Blaine Spencer e il loro amico “Fat” Albert Jones avevano 13 anni. Camminavano per le
strade del loro quartiere discutendo di sport.
<... vi giuro,
l’ho sentito io alla tele ieri sera! Ben Johnson è
stato squalificato per doping!> disse Albert.
<E quindi hanno
dato la medaglia a Carl Lewis?> chiese Blaine.
<Si
Infatti. E anche il tempo di 9"79
è stato annullato. Ah, avete capito?
Quello stupido canadese voleva farla al “figlio del vento”!>
<Vedrai che
adesso parlare di complotto e che si negherà tutto....>
<’Ste olimpiadi si stanno rivelando una delusione. Guardate i russi quante medaglie stanno
vincendo.> disse Carl Lucas.Ci hanno
sconfitto persino nel basket.... cazzo, nel basket. Il nostro sport! Ma quanto
vi fa incazzare?>
<Dio è veramente
la fine del mondo ....> disse Blaine, sorridendo e
scuotendo la testa.
Non appena girarono
l’angolo però il loro umore cambiò drasticamente.
Videro il teppista
del quartiere, Mike Miller, che si stava battendo con un ragazzino. Il suo
rivale era pelle e ossa, indossava solo una canottiera bianca. Aveva un
coltello e lo agitava davanti alla faccia. Mike però non si faceva intimidire:
era di tre anni più grande ma fisicamente era grosso quasi come un adulto.
Anch’esso impugnava un coltello e aveva una maglietta arrotolata attorno alla
mano sinistra.
Il ragazzino cercò
di colpirlo ma con il mancino Mike bloccò il colpo e con una ginocchiata al
costato lo mise k.o.
<Ora stronzetto
vedrai cosa succede a chi fa il furbo con me ...>
Si avventò su di
lui; i due rotolando per terra finirono in una pozzanghera. Mike era sopra di
lui.
<Ragazzi,
andiamocene. Non sono fatti nostri ...> disse Albert spaventato.
<Andate voi. Ci
vediamo alla sala giochi del vecchio Burt. Albert, dammi quella bottiglia
...>
<C-Che vuoi
fare, Lucas?> chiese Blaine.
<Sssh, non farti sentire. Ora telate. Ci vediamo dove vi ho
detto.>
Carl Lucas di
avvicinò di soppiatto alla coppia che si stava battendo a pochi metri da lui.
Poi con la bottiglia di Coca presa ad Albert colpì Mike sulla tempia.
<AAAAAAAAAAAAAH!
BASTARDO!!!!> gridò il ragazzo cadendo a terra e portandosi la mano sulla
ferita.
<Vieni
presto!> disse Lucas prendendo il ragazzo per la mano e correndo via per i
vicoli del quartiere.
<MALEDETTI .... VI RITROVERO’, E VI UCCIDERO’, VE
LO GIURO! VE LA FARO’ PAGARE!>
Dopo la tremenda
corsa, i ragazzi ormai sfiniti si fermarono sul marciapiede per riprendere
fiato.
<Perché l’hai
fatto? Neppure ci conosciamo....>
<Perché Mike Miller ha il vizio di prendersela con
quelli più piccoli, e a me mi sta sul cazzo.>disse Lucas. Poi notò un taglio
sul braccio del ragazzo e gli allungò il suo fazzoletto.
<Dai, mettitelo
sulla ferita ... certo che ne hai avuto di fegato, per aver affrontato uno
grosso come Mike tutto da solo ... sei un tipo che non si tira indietro ...>
<Ah io non ho
paura di nessuno, neppure di quel buffone. Certo che da oggi ce l’avrà anche
con te ....>
<Beh vorrà dire
che la prossima volta lo affronteremo insieme, allora ...>
I due ragazzi si
sorrisero.
<Io mi chiamo
Carl Lucas.>
<Willis Stryker ...> disse l’altro stringendogli la mano. E fu
l’inizio di una lunga e tragica amicizia ...
Hart Island ,New York. Oggi.
<Cristoforo
Colombo...come.... come diavolo sei sopravvissuto?> chiese Luke incredulo.
<Vuoi farmi fare
un monologo? Come quei criminali che guardavamo nei telefilm da ragazzini? Dio
come gli odiavi... com’è che li chiamavi? Ah si: gli “spiegoni”.
E quanto t’incazzavi.... “ma perché cazzo spreca tempo a raccontare della rava e della fava? Ma uccidilo e basta no?” te lo ricordi? Forse dovrei seguire il tuo
consiglio, smetterla di cazzeggiare e tirare giù questa leva, non ti pare?>
disse avvicinandosi al quadro comandi.
<Ma no ... non
lo farò! Si, farò “lo spiegone” , comincerò un
monologo. Tanto qui non ci disturberà nessuno... nessuno dei tuoi maledetti
amici verrà a salvarti il culo. D’altronde sono dieci anni che aspetto....
dieci fottuti anni passati a pianificare ogni singolo momento della mia
vendetta!> gli gridò brutalmente in faccia a muso duro. Luke cercava di
mantenersi distaccato, col suo solito atteggiamento aggressivo.
<Come cazzo hai
fatto a sopravvivere?> disse con i denti serrati <Ho visto la polizia
portare via il tuo cadavere ...>
<Oh ma io non
ero morto ... ho solo desiderato esserlo!> la memoria di entrambi andò
indietro al loro ultimo, fatale incontro di dieci anni fa....
Harlem. Dieci
anni fa. [1]
Willis Stryker non riusciva a credere hai suoi occhi.
<Lucas? Ma non
eri morto? Non ti avevano ucciso mentre...>
<Supposizioni,
amico, che ti avevano messo l’animo in pace, eh?>
Stryker allora mise
mano alla guaina in cuoio ed estrasse uno dei suoi pugnali.
<Sei un uomo
morto, “eroe”, sto per fare quello che i proiettili di quelle guardie non hanno
fatto.... ti ammazzo!>
La sua mira fu
impeccabile, e centrò il pettorale sinistro di Luke, proprio all’altezza del
cuore.
<Con un
coltello, amico? Sapevo che non eri intelligente, Willis... ma non ti pensavo
addirittura uno stupido!>
La lama non s’infilzò e invece andò in mille pezzi.
Ma dal manico il coltello emanò un potente grido sonico che colse di sorpresa
Luke, mandandolo in agonia.
<Cielo! E’
terribile.. non riesco a muovermi!>
disse in preda la dolore < Ma devo farlo... DEVO!> e in un ultimo,
disperato gesto, con un pugno Luke riuscì a distruggerlo e a mettere fino
(fine) a quell’insopportabile suono.
Mentre si
riprendeva, Willis ne approfittò per fuggire sul tetto.
<Te la squagli
dal lucernario eh Willis? Proprio come quando eravamo piccoli e combattevamo
contro le bande avversarie. Ma ora, amico.. è il momento di pensare a te!>
Arrivato sul tetto,
nascosto dietro un comignolo di mattoni, Stryker gli
tendeva un’imboscata: attendeva che Luke varcava la porta di metallo per
colpirlo con un pugnale che all’impatto avrebbe sprigionato un gas letale. Ma
quando il furioso Cage arrivò sul tetto buttò giù la pesante porta blindata con
una spallata. Il vigoroso quanto inaspettato gesto sorprese Stryker,
facendogli sbagliare la mira. La nube di gas circondò il fu Carl Lucas che
evitò accuratamente di inalarlo.
<Un altro
coltello truccato? Mi dispiace amico ma due su tre sono già troppi!>
Si gettò sul suo
rivale, placcando con forza, impedendogli di lanciargli contro l’ennesimo
pugnale e mandando entrambi a sbattere contro un traliccio di metallo.
Stryker si alzò da
terra per primo, prese una spranga di ferro e con quella cercò di colpire Luke.
<Non dirmi che
il grande Willis Stryker ha già terminato i suoi
stratagemmi?>
< Mi basta
questa trave d’acciaio ... se non ti spacca quella tua pelle io .... > ma
neppure quel pesante oggetto bastò per fermare Cage, infatti nell’impatto ebbe
la peggio, deformandosi.
<Tutto qui
Willis? Perché adesso è il mio turno! Notte dopo notte, anno dopo anno, mi sono
rigirato nella mia cella aspettando
questo momento!>
Willis Stryker indietreggiò con aria spaventata. Ma si trattava
solo un di bluff; in realtà cercava semplicemente di far abbassare la guardia a
Luke, mentre si avvicinava al pugnale esplosivo che aveva perso al momento
della spinta.
<Parla amico...
non devo far altro che prendere il mio coltello ...>
Riuscì a
raggiungerlo ma era indietreggiato troppo
e non appena cercò di lanciarlo inciampò e cadde dal lucernaio al piano
sottostante.
<AH! Riuscirò a fuggire prima che ...> ma non
riuscì a terminare la frase perché il suddetto pugnale esplosivo cadde proprio
ai suoi piedi. L’impatto lo fece detonare. Lo scoppio fu tale che le fiamme
arrivarono sul tetto, da dove le vide anche Luke.
<E’ fatta Reva, amore mio.... ma non nel modo che avevo pensato.
Willis è morto per colpa del suo stesso coltello ... se non la si può chiamare
vendetta, sono sicuro che sia una specie di giustizia....>
Qualche minuto dopo
arrivò la polizia e Luke Cage vide il corpo del suo ex amico e rivale portato
via in barella. Era assolutamente certo
che fosse morto, e che la sua rivalità con Willis Stryker
era finita, conclusa, e che non avrebbe mai più sentito parlare di lui.
Si sbagliava.
Hart
Island. Ora.
<...I poliziotti
mi portarono all’Harlem Hospital Center. Sono rimasto in coma per diciotto
lunghi mesi. Diciotto! Sai che cosa vuol dire??? Ma il vero dramma è stato al
mio risveglio....l’esplosione non mi
uccise, ma mi rese un mostro paralitico: la faccia sfigurata, il braccio destro
paralizzato al 90% e la gamba sinistra completamente a pezzi. Dovevo usare un
bastone come un vecchio! Mi avevi reso uno storpio!>
<Non sono stato
io a menomarti ... sei stato così incapace che ti sei fregato con le tue stesse
armi! Non ero io quello che aveva un coltello esplosivo, ricordi? E in ogni
caso, per quel che mi riguarda hai avuto quel che ti meritavi ... quello che si
merita chiunque si nasconda dietro il
corpo di una donna per evitare una pallottola...> gli rispose Cage con aria
schifata.
<STA ZITTO! TU
NON SAI COME SONO ANDATE LE COSE CON REVA! TU ME L’HAI PORTATA VIA!>
<HAI ANCHE IL CORAGGIO DI PARLARNE? TU L’HAI FATTA
AMMAZZARE!>
<NON E’ STATA
COLPA MIA! E’ STATO UN INCIDENTE! UNO STRAMALEDETTO INCIDENTE!> rispose
Willis con altrettanta rabbia.
<Io... l’avevo
convinta a seguirmi. Lei mi aveva chiesto una mano per farti uscire di galera
... stavamo andando in un ristorante. L’avrei convinta a seguirmi in un hotel,
e poi a lasciarti. Non ... mi aspettavo che mi tendessero un agguato. Non volevo che ci andasse di
mezzo. E’ stata una disgrazia....>
<Sei solo un
viscido, schifoso, patetico vigliacco, ecco cosa sei....>
<TACI! Dopo
quello che mi hai fatto passare non hai il diritto di giudicarmi! Tu non sai
quello che ho passato a causa tua!> si passò le mani tra i rasta, poi riprese
il suo racconto:
<Avevo il
terrore d’incontrarti ancora. Fu per questo che me ne andai... cambiai aria, e
mi trasferì a Chicago. Mi feci presto un nome e, grazie ai numerosi contatti
che avevo nella mela, aprì un bel giro; controllavo il maggior traffico di roba
tra lo stato di New York e l’Illinois, e nel giro di pochi anni divenni
fottutamente ricco. Avevo realizzato il mio sogno, ma a causa tua, del tuo
maledetto ritorno non riuscivo a godermelo... ogni maldestro passo che facevo,
ogni volta che guardavo la mia faccia sfigurata allo specchio pensavo a te, e a
quella maledetta notte...>
<E’ quello che
ho provato io quando mi hai incastrato e fatto incarcerare! E’ quello che provo
tutt’ora ogni volta che vado al cimitero a trovare Reva
...>
< Ho detto sta
zitto! Non mi avresti mai battuto, se non ti avessero trasformato in un mostro
a prova di proiettile!>
<E’ a Chicago
che t’hanno fatto il lifting?> disse Luke tornando all’argomento originale.
<Oh no ... non è
stato lì. Quello è successo dopo. Avevi già distrutto la mia vita, ma è quanto
hai fatto dopo che mi ha spedito all’inferno ...>
<Ora di che
cazzo stai parlando? Per me eri morto in quella dannata esplosione!> disse
agitandosi rabbiosamente, ma le catene di adamantio
gli impedivano ogni movimento.
<Sta fermo...
non ti libererai mai. Quattro anni fa ti sei trasferito a Chicago ... tu non
eri a conoscenza del fatto che io mi fossi trasferito lì, ma io allora non lo
sapevo. Ero sicuro che eri venuto per me, per finire quello che non eri
riuscito a fare quella sera ad Harlem! Non ero riuscito a sistemarti quand’ero
sano, figurati cosa potevo fare da invalido... non riuscivo più a dormire. Ero
spaventato a morte! Me la facevo sotto solo a sentire il tuo nome, e tu lo sai
che non ho mai avuto paura in vita mia!>
<Se sei tanto
coraggioso liberami e facciamola finita, da uomini ....>
<No, non te la
caverai così, Lucas... finirai arrosto, credimi! Ma non ancora... no, prima devi finire di sentire il mio
racconto. Devi sapere quello che ho passato, prima di mandarti al creatore!>
gridò rabbiosamente, poi si accese una sigaretta, come per riprendere il
controllo.
<In preda
all’ansia iniziai a diventare paranoico... non ero più lucido, e nel mio giro
bisogna esserlo. Finì che per fuggire da te venni beccato dai federali. Mi
beccai quindici anni e, la cosa più umiliante, tragicomica direi, è che fui
mandato a Seagate ... si proprio lì, dove ingabbiarono te! Un amara ironia, non
ti pare?>
<Davvero. E così
hanno deciso di riaprirla.>
<Già. Dopo la
tua avventura con Bushmaster [2] hanno deciso
di ricostruirla e riaprirla. Io sono stato tra i primi nuovi…
inquilini.>
<Direi che è più
che appropriato... avresti dovuto finirci parecchio tempo prima!
<Si lo so che ti
sarebbe piaciuto... e alla fine il tuo desiderio s’era avverato! Pensavo a te
... tu da lì eri fuggito, trasformato in uno schifoso Frankenstein antiproiettile, mentre io non riuscivo
nemmeno ad andare al cesso senza usare il bastone! Ero furioso, pieno di
veleno... non era giusto! Perché tu ce l’avevi fatta e io no? Non potevo
accettarlo ... doveva esserci un modo anche per me. Cercai informazioni ... una
voce diceva che un giapponese chiamato Oyama [3] fosse
riuscito a guarire da una paralisi totale il killer chiamato Bullseye. Misi in giro la voce che avrei pagato qualunque
cifra per chiunque mi avesse messo in contatto con lui, ma pareva che nessuno
sapesse dove trovarlo... era sparito senza lasciar traccia. Ma un giorno....
Carcere di
Seagate, anni fa.
<Ehi negro
...>
<Chiamami ancora
così e ti faccio ingoiare il bastone , ispanico di merda ...>
<Ehi, calma amigo... yo stoy aquìper
parlare de affari. Mi nombre es
Rolando Estevez ... soyun
miembro delosLobos Locos. Li conosci?>
<Mai sentiti
nominare....>
<Beh ho una
proposta da farti ...sempre se sei tu elcojo
che è disposto a pagare mucho dinero por una cura miracolosa.>
<Diciamo di si.
Che mi proponi? Oh t’avverto... ho ancora le mie fonti, fuori di qui. Se stai
cercando di fregarmi ...>
<Te Dije càlmate, negro ... non
ti sto fregando. Sei di New York, exacto?Allora
avrai di certo sentito parlare de Tarantula … el sicario de Delvadia,
no?>[4]
<Il nome mi dice
qualcosa, si....>
<Vestido de rojo, bandana
azul ... ha combattuto contro el Hombre Araña... l’Uomo Ragno, te acuerdes?>
<Si... si,
ora me lo ricordo bene. Dunque?>
<Enmi
paìshay un medico ...un dottore, in grado de renderti fuerte de esa
manera ... in quel modo.Te puede sanarse sei veramente disposto a
pagar “qualunque cifra”.>
<Se quello
che dici è vero, “amigo” farò di te un uomo molto ricco ....> rispose Wills
con ritrovata fiducia.
Hart
Island, oggi.
<Durante una
rivolta carceraria riuscimmo a fuggire. Come ebbi modo di scoprire
successivamente, i Lobos Locos
sono straordinariamente duri ed estremamente
efficaci. Un commando dei suoi connazionali riuscì non solo a farci
evadere, ma persino a portarci fuori dal paese, fino a Delvadia.
E fu lì che il mio sogno di vendetta prese corpo....>
Delvadia,
anni fa.
Il generale Luis Perez Alvarez era il dittatore dello stato di Delvadia. Era
sopranominato in molti modi ... el mágico, el duro, el Senor
Muerte. Il modo in cui stava sopprimendo i ribelli che volevano la rivoluzione
avrebbe fatto rabbrividire perfino Slobodan Milosevic. Nel suo lussuoso palazzo
erano in pochi i “gringos” che avevano
ricevuto l’onore di venire ospitati. Ma il “dinero”
apriva ogni porta, a Delvadia come in ogni altra
parte del mondo.
<Allora señor Stryker ... Rolando dice sei un hombre
muy rico, e che sei
interessato a investire grossi capitali per sostenere emi gobierno ... dico bene?>
<Si el generalè esatto. Confermo ogni parola che
le ha riferito il suo uomo. E le dico di più: intendo farle da tramite per il
suo traffico di droga e di armi negli Stati Uniti. Ho diversi contatti nella
East Coast che sarebbero molto interessati a fare
affari con lei. Con i ricavati, generale, le assicuro che non solo lei riuscirà a debellare questa rivolta che
questi schifosi comunisti le stanno facendo, ma farà di lei l’uomo più ricco di
tutto il Sud America.>
<Un’offerta muy generosa, señor. Vale la pena tenerla in considerazione. Ma
perché mai lei farebbe tutto questo ... sa, sono troppo vecchio per credere
ancora in Papà Noel ...o come lo chiamate voi,
Santa Claus. Perché mai fareste todo esto por mi paìs?Non vorrà
mica farmi credere che non ha alcuna richiesta da fare?> chiese
maliziosamente sorseggiando il suo vino.
<Oh ma io ho
molte richiesta da farle, generale. Lei farà tante cose per me, prima che tutto
quello che le ho detto diventi realtà.
Lei realizzerà i miei desideri, in modo che io possa successivamente
rendere realtà i suoi.>
<E quali
sarebbero questi desideri di cui parla?>
<Mi devo
vendicare di un bastardo, in America. Lei mi fornirà i mezzi per farlo. Prima
cosa, voglia un’altra faccia e un’altra identità. Dopo di che ...ho sentito
molto parlare del vostro campione nazionale, Tarantola, e di come il dottor
Mendoza lo ha trasformato in un superuomo ...>
<E tu vorresti
diventare come Tarantula? Interesante... una richiesta veramente insolita. Devi odiare mucho
quell’americano di cui ti vuoi vendicare....> disse in una fragorosa
risata.
<Non sa quanto
generale, non sa quanto ...> rispose Willis.
Hart
Island.
<Il processo a
cui mi sottopose il dottor Mendoza fu lungo e doloroso ... ma alla fine funzionò,
e diede i suoi risultati, come ha potuto vedere. Presi esempio da te “Luke
Cage” ... cambiai il mio nome, dopo aver ottenuto un nuovo aspetto e nuovi
poteri. Cambia il mio nome in Willy Edmond ... Willy come Willis, per mantenere
un legame col mio passato, ed Edmond da Edmond Dantès,
il conte di Montecristo , per ricordarmi la mia
prigionia. Ora avevo una nuova faccia, un nuovo corpo, e nuove capacità ... e
un nuovo scopo: Vendicarmi di te. Venni sottoposto allo stesso estenuante
addestramento a cui fu sottoposto Tarantola ... capoeira,
jujitsu, taekwondo ... e grazie al mio nuovo fattore rigenerante, non avevo più
paura di alcuna ferita. Se queste capacità andavano bene per affrontare l’Uomo
Ragno, sarebbero state sufficienti per ucciderti ... ma io non volevo solamente
ucciderti no... dovevo annientarti, umiliarti ... distruggere il tuo mondo,
come tu distruggesti il mio!>
<Sei un dannato
pazzo, Stryker! E’ per questo che hai ferito Claire,
Albert e sfigurato Harmony?>
<E tutti quegli
altri, si. Ero in ascesa, mi stavo facendo un nome quando tu tornasti
dall’inferno facendo di me uno storpio! Dovevi soffrire prima di morire!>
<Sempre ad
incolpare gli altri vero Stryker? Non è colpa tua se Reva è stata uccisa, non è colpa tua se ti sei dato al
crimine, non è colpa tua se sei rimasto coinvolto in quell’esplosione...
stronzate! Sei solo un piagnone, un vigliacco che non sa accettare la realtà
... e la realtà è che sei un debole, Willis e lo sei sempre stato! Sei stato
solamente in grado di prendertela con degli innocenti! Liberami da queste
maledette catene e facciamola finita una volta per tutte!>
<Non accadrà
Lucas ... non accadrà mai! Sono dieci anni che pianifico questo giorno, fin nei
minimi dettagli! Ero già riuscito ad averti alla mia mercè,
quando eri tra le mani di quell’androide che credevi essere Gideon
Mace [5].>
<Allora eri tu
... sei tu che hai ucciso Cassie ...>
<Si, sono stato
io!Ero sul punto di rivelarmi a te,quella volta, ma il tuo amico Iron Fist e quelle due sgualdrine
hanno mandato tutto a monte, obbligandomi a rimandare il mio trionfo! Ma questa
volta non accadrà ... ho preso le mie precauzioni. Nessuno verrà a salvarti
.... siamo solo tu e io!>
<LIBERAMI DA
QUESTE DANNATE CATENE!> gridò Luke preso da una furia indescrivibile.
<NO. E’ arrivata
l’ora della tua esecuzione, Carl Lucas, di pagare tutte le tue colpe! Colpevole
per avermi tradito! Colpevole di aver rovinato la vita! VA ALL’INFERNO!>
Willis Stryker abbassò la leva, e immediatamente migliaia di Volts attraversarono il corpo di Luke Cage, provocandogli
un’agonia indescrivibile; Willis infatti aveva modificato il circuito in modo
che il voltaggio fosse graduale così da poterlo torturare prima di portarlo
alla morte. Persino con la sua biologia potenziata la sofferenza per Luke era
atroce. Willis già pregustava il momento in cui il suo rivale avrebbe cessato
di vivere, ma il crollo di una parete adiacente lo investì in pieno; decine e
decine di pezzi di macerie lo seppellirono.
Ad abbattere la
parte fu un potentissimo colpo inferto da Iron Fist.
<CHE COSA?
TU!> gridò Stryker incredulo.
Iron Fist abbassò la leva, interrompendo il flusso di corrente.
<Luke... Luke
amico, stai bene?>
Era stordito, non
riusciva neppure a rispondere, ma era ancora cosciente.
<Non temere
fratello ... ti porterò via in batter d’occhio.>
Lo liberò dalle
catene, ma un instante dopo un sibilo nell’aria gli fece rizzare i peli sulla
nuca.
<YYYYYYYYYYHAIIIIII!>
Con un riflesso fulmineo, ruotò su se stesso e intercettò in coltello a
mezz’aria, deviandolo con taglio della mano.
<Come diavolo
hai fatto a trovarci? I Lobos Locos
avrebbero dovuto ...>
<Tenermi
occupato? Oppure stavi dicendo “ucciderti”? Fatto sta che hanno evidentemente
fallito nel loro intento, qualunque esso fosse. Invece hanno cantato come canarini
e mi hanno detto dove potevo trovarti… [6] ora
riprenderemo da dove ci eravamo lasciati....> Assunse una posizione da
combattimento. Stryker
era ancora sorpreso e furente. Lanciò un secondo pugnale, da distanza più
ravvicinata, ma Iron Fist
afferrò il coltello a mezz’aria, bloccandolo tra i palmi delle mani.
<E’ questo il
meglio che sai fare, Edmond? Fermavo colpi peggiori a tredici anni, quand’ero a
K’un Lun ... dai, finiscila con questi trucchetti da vigliacco. Affrontiamoci da uomini ... o non
ne hai il fegato? Già ... quelli come te sono buoni solo a prendersela con gli
avvocati di mezza età ...>
L’allusione alla
sua presunta vigliaccheria fece infuriare ulteriormente Stryker,
dopo essere stato pungolato da Luke su questo, e decise di affrontarlo direttamente.
<Non chiedo
altro, Rand ... > Stryker
calciò la polvere che s’era creata dall’abbattimento del muro, gettando i
frammenti di calcinaccio in faccia ad Iron Fist, accecandolo, e approfittando della sua momentanea
cecità fece scattare le lame d’adamantio dalle sue
scarpe e affondò un calcio, con l’intento di infilzarlo. Ma il campione di K’un
L’un sentì arrivare il colpo, lo deviò con un braccio e rispose con un calcio
al torace. La pianta del piede frantumò lo sterno del suo avversario, lasciandolo
senza fiato.
<Ho anche imparato a battermi bendato quand’ero ragazzino, Edmond. Coraggio, vieni
sotto ... hai parecchi peccati da dover scontare ....>Ma una mano pesante
gli si poggiò sulla spalla.
<Luke! Stai
bene....>
<Grazie a te,
Danny. Hai fatto tanto, davvero..... ti ringrazio. Ma ora devi andartene
...>
<Che cosa? Luke,
non è il momento di fare l’eroe.... non sei nelle condizioni di batterti, e
anch’io ho un conto in sospeso con questo bastardo!>
<No, lui è mia responsabilità.
Questa cosa non ti riguarda. E’ una cosa tra me e Willis Stryker.>
<Cosa? Stryker? Ma lui ...> all’improvviso, capì. Non era
conoscenza di tutti i dettagli, ma il quadro generale gli fu chiaro. Luke aveva
ragione, era una questione che non lo riguardava. Era una cosa tra i ragazzi
della vecchia gang di Harlem. Non gli piaceva, ma Danny Rand
sapeva benissimo cos’era una questione d’onore. Non avrebbe permesso a nessuno,
infatti, di curarsi di una questione legata a K’un Lun. Non gli piaceva. Ma
capiva. Stryker si stava rialzando, il suo fattore di
guarigione stava rimarginando la ferita al petto.
Iron Fist fece un segno al suo amico, chinando il capo.
<Stà attento, vecchio mio ...> gli disse solamente. Poi
si rivolse verso a Willis.
<Se per caso sarai tu ad uscire di qui, giuro su
dio che saranno i tuoi ultimi istanti su questa terra ...> disse con
disprezzo, poi uscì dall’edificio.
<Siamo solo tu
ed io, Willis ... come doveva essere fin dall’inizio, senza mettere in mezzo
tutte quelle persone ...>
<Sai cosa ti
dico, Lucas? Hai ragione ... è un esito imprevisto, ma verso il quale non sono
del tutto impreparato. E’ da quando mi hanno infilato tutti quegli aghi in
corpo che non vedevo l’ora di confrontarmi con te!>
E subito i due si scontrarono, desiderosi entrambi di sfogare l’uno addosso all’altro tutto l’odio e il rancore reciproco che provavano. Come contro Iron Fist, Stryker colpì con un calcio frontale con piede a coltello, con l’intento di pugnalare Cage con la lama di adamantio che fuoriusciva dallo stivale. Luke schivò l’assalto ma essendo meno rapido del suo amico venne ferito di striscio, e un lembo di camicia gialla venne strappato dalla lama. Non era abituato a venire ferito in quel modo, Luke Cage, ma la rabbia e la furia animalesca che lo aveva assalito gli facevano superare il dolore. Tentò un affondo con un gancio sinistro e un montante destro che però andarono a vuoto tagliando l’aria attorno a Willis. Era agile e veloce, sfuggente come un’anguilla. Il genere di avversario detestato da Cage.
<Quella tua pellaccia d’acciaio stavolta non ti salverà Lucas.> gridò ancora Willis, esaltato da come la lotta procedeva in suo favore<Ci hai fatto troppo affidamento in questi anni ... ma il tuo vantaggio adesso è annullato. Sei solo uno scimmione, Lucas! Non te ne fai nulla di tutta la tua forza!> poggiò le mani a terra sollevando entrambi i piedi in alto eseguì o un Aù esemplare e inferse a Luke un altro taglio, questa volta sul petto, e più profondo. Luke cercò di placcarlo, per bloccarlo terra, ma con un balzo acrobatico Willis lo evitò, continuando a provocarlo.
<AH! Sei lento, Lucas, goffo … andiamo, “eroe in vendita” ... avevi detto che volevi batterti, no?>
Luke perse la testa. Raccolse tutta la sua forza e colpì il pavimento: l’onda d’urto provocata dall’impatto fece perdere l’equilibrio a Willis. Luke lo afferrò per una gamba e lo sbatté con forza contro il muro. Willis rimase rintronato, stordito. Non bisognava lasciare il tempo al suo fattore rigenerante di riparare i danni subiti, così Luke si gettò addosso a lui per tempestarlo di pugni.
<IO T’AMMAZZO, DANNATO FIGLIO DI PUTTANA!> urlò furioso <Questo è per Cassie, per Harmony e per tutti gli altri!> diceva mentre lo colpiva <Continuerò a colpirti finchè non rimarrà più niente da far ricrescere! Ti spappolerò quel tuo fottuto cranio di merda!> e infine piazzò un montante terrificante che fece fare a Willis un volo di parecchi metri. Era ridotto ad uno straccio, una maschera di sangue. Ma nonostante ciò iniziò a ridacchiare. Luke lo colpì con un calcio, prima di chiedergli:
<Che cazzo hai da ridere adesso? Sei impazzito definitivamente?>
<A-Allora n-non mi sei stato a sentire, prima ...> disse sputando sangue e denti, con sul volto un’espressione da monello <S-Sono dieci anni che pianifico questo momento i-in ogni suo dettaglio ...>
Tirò fuori dallo stivale un minuscolo detonatore e in quell’istante Luke capì.
<NO, NON FARL...>
Willis Stryker pigiò il tasto e un secondo dopo l’intero edificio esplose in una fragorosa esplosione.
Esterno. Qualche istante prima.
Tu sei Danny Rand, l’Ultimo degli Iron Fist, e sei un uomo molto nervoso. Da oltre mezz’ora il tuo fraterno amico Luke Cage sta tenendo un combattimento all’ultimo sangue con quello che è forse il suo peggior avversario. Vorresti essere lì ad aiutarlo, ma lui ti ha chiesto di farti da parte, e tu hai acconsentito, capendone le ragioni. Ma non riesci a stare tranquillo. Hai assunto la posizione del loto nel tentativo di rilassarti, allineando i tuoi chakra e concentrando il tuo chi, ma è tutto inutile. Chiudi gli occhi, ti concentri, sincronizzi il tuo respiro , ma nulla. La tensione ti divora. Aspetti con ansia che il tuo amico esca dal quel complesso trionfante ma soprattutto sano e salvo. Aspetti contando i minuti quando un boato riempie l’aria. Il vecchio penitenziario è saltato per aria. Di esso non rimane che un mucchio di macerie fumanti avvolte tra le fiamme.
<LUUUUUUUUUUUKE!> gridi disperato, dirigendosi verso di esse. D’un tratto ti è chiaro cos’è avvenuto. Willis Stryker doveva aver calcolato ogni eventualità, facendo installare degli esplosivi nell’edificio, in una disperata mossa suicida. Ti fai largo tra le rovine della palazzina. Continui a gridare il suo nome in attesa di una risposta ma non ti ottieni nulla.
<Che tu sia maledetto Stryker ...>è l’unica altra cosa che riesci a dire. C’era quasi un certo “nonsoche” da tragedia greca in quell’epilogo. Due uomini cresciuti come fratelli che erano arrivati ad odiarsi, due uomini legati dallo stesso destino... è forse giusto che dividano anche lo stesso fato?
<NO!> dici a te stesso, allontanando da te quel pensiero, rifiutando anche solo l’idea che potesse essere finita. Ma i minuti passano e nessuno ti risponde... l’angoscia ti sta divorando quando finalmente vedi spuntare un braccio da sotto quello che rimane del soffitto. Cerchi di spostare quell’enorme massa di detriti ma sono troppo pesanti.
C’e solo una cosa da fare: richiami a te il potere del drago Shou-Lao , concentri il tuo chi nel tuo pugno ed emettendo un grido lo sferri sulle macerie, frantumandole. Il corpo del tuo amico è adesso libero.
<LUKE! Luke amico, sono io....> Ma non può risponderti perché incosciente. Non respira neppure. No, non può finire così. Non te lo perdoneresti mai. Controlli il polso: il battito c’è, ma è debole.
<Avanti, non puoi farmi questo ... non farmelo amico, ti prego!>
Poggi entrambi i palmi sul suo torace e ancora una volta concentri il tuo chi, ma stavolta per trasmettergli tutti i suoi poteri curativi, per rimarginargli le ferite. La cosa ti sfianca, ti senti spossato, ma infine vedi il tuo amico aprire gli occhi e sei grato agli dei di K’un Lun. per questo.
<Sia ringraziato il cielo, fratello ... mi hai fatto veramente preoccupare!>
<Str-Stryker... do-dov’è?> chiede, ossessionato da quel nome.
<Non lo so Luke, e non mi interessa neppure!>
<Tro...valo.> domanda ancora.
Non se ne parla, Luke. Ti porto in ospedale adesso. Non stare a preoccuparti per lui. Sarà morto nell’esplosione...> ma neppure tu sei convinto di questo.
Epilogo.
Cimitero
di Long Island, alcune settimane dopo.
La lapide è
stata ripristinata. L’ho fatta fare in uno splendido marmo rosso e sopra vi ho
fatto incidere in oro “REVA CONNORS – MOGLIE E AMICA AMATISSIMA” . Non ho trattato
sul prezzo nemmeno per un istante. Tu ti meriti il meglio. Mi si strazia il
cuore al pensiero che il tuo assassino sia ancora vivo. WillIs
Stryker .... è tornato dall’inferno per tormentare la
mia esistenza e quella dei miei cari. Si è abbattuto sulla mia vita come un
uragano lasciando solo macerie dietro di se. Cassie Lathrop
è morta. Claire è ancora in coma. Noah dovrà
utilizzare il bastone per il resto della sua vita. Si teme che il viso di Harmony non tornerà mai più come prima. L’ho affrontato ma
non sono riuscito a sconfiggerlo. Proprio come l’altra volta, esplosione mi ha
privato della mia vendetta. Già, un continuo ripetersi di eventi ... la sua
storia, in fondo, è molto simile alla
mia. E’ come se fosse un mio riflesso oscuro. Forse siamo destinati a
rincorrerci .... a batterci fino a quando uno dei due non morirà. Ma qui, sulla
tua tomba, Reva, io ti giuro che gliela farò pagare.
Fosse anche l’ultima cosa che faccio, io ti vendicherò. Stryker
pagherà per ogni suo crimine. Non avrò pace fino a quando non sarà morto. Ho
affrontato molti nemici nella mia vita, ma non ho odiato mai nessuno come odio
lui. Questo mondo non è abbastanza grande per tutti e due.Finchè
respira nessuna delle persone a cui voglio bene
è al sicuro. Gli darò la caccia. Lo braccherò come l’animale che è. E tu
potrai finalmente riposare in pace. Ti amo, Reva. Ti
amerò sempre.
Fine.
Le Note:
Quando mi avvicinai
all’universo Marvel, Luke Cage non era uno dei miei eroi favoriti: erano i
primi anni 90 e quel suo look, quei capelli, quella camicia, me lo facevano
apparire troppo “datato” per un ragazzino di 10-11 anni. Ma crescendo mi è venuta la passione per il
“vintage” e quel personaggio, somigliante a Cassius Clay e che si conciava come
Jimi Hendrix mi conquistò sempre di più. La sua serie personale, datata 1972,
era per me una delle più innovative all’epoca. I primi episodi della sua serie
erano caratterizzati da un clima poliziesco veramente straordinario, figlio
della blaxploitation di quegli anni che
tanto ha appassionato e influenzato anche registi odierni come Quentin
Tarantino. Certo alcuni dei suoi nemici erano alquanto strani (per non dire
ridicoli in alcuni casi) ma nelle sue pagine si “respirava” una New York vera,
forse persino più vera di quella che si trovava nelle pagine dell’Uomo Ragno.
Col tempo poi gli autori cambiarono lo spirito di questa serie trasformandola
in una a classico tema “supereroistico”, facendo
scontrare Luke con supercriminali del calibro del dottor Destino per esempio,
facendogli perdere tutto il fascino che lo aveva contraddistinto agli esordi,
specie quando lo misero in coppia con il maestro d’arti marziali Iron Fist. Ancora oggi credo
fermamente che Luke Cage sia un personaggio di enormi potenzialità non del
tutto espresse. Sono contento che, negli ultimi anni, la Marvel USA lo abbia
fatto tornare in auge, dopo averne modernizzato il look.
Quando chiesi di poter trattare
il personaggio al nostro EIC Carlo Monni, le mie
intenzioni iniziali erano quelle di scrivere solo una mini di tre numeri, “In
cerca di Amy”, ma mi piacque così tanto scriverlo che prolungai la cosa
arrivando a scriverne altri 8 episodi, cercando di tornare allo spirito
originale di cui accennavo sopra, facendo scontrare con la criminalità
organizzata, unendo tragedia ed ironia. Se ci sono riuscito o meno sta a voi
lettori stabilirlo. Per concludere in bellezza, ho voluto chiudere io le
sottotrame iniziate da Carlo su Marvel Knights annettendole
al mio progetto: il ritorno di Willis Stryker il suo
primo, vero nemico.
E ADESSO? Che ne sarà del
nostro Luke? Per quel che mi riguarda, salvo ripensamenti o ispirazioni
dell’ultimo minuto (che nel nostro campo non sono mai da escludere J ) questa serie è finita: ho terminato tutto
quello che avevo da dire su Luke Cage.
Ma non disperate, non ne sentirete la mancanza: sono quasi certo che lo
ritroveremo ancora su altre testate Mit, non ultima
la mia OCCHIO DI FALCO, dove Luke potrebbe fare una
capatina di tanto in tanto. Continuate a seguirci!
Ah anche stavolta, come faccio
quasi sempre, il titolo è una citazione cinematografica, tratta da un film
western omonimo diretto ed interpretato da Marlon Brando, che mi pareva
perfetto per l’occasione.
Passiamo alle note:
1 = Riporto pari pari gli avvenimenti accaduti su Luke Cage # 2 (1972)
2 = Accadde su Power Man #49 (1978)
3 = Fa riferimento a Kenjii Oyama alias Lord Vento
Nero, il padre di Lady Deathstrike, nemica giurata di Wolverine, uno dei
pochissimi uomini in grado di trattare l’adamantio.
4 = Tarantula
è un classico nemico dell’Uomo Ragno, originario della nazione fittizia di Delvadia
5 = Lo avete letto nel numero 9
5= Leggete quanto è accaduto ad
Iron Fist su Marvel Knights MiT 52 scritto da
Carlo Monni.
E ora, com’è di mia abitudine,
ecco i titoli di coda:
Luke Cage ....................................
creato da Roy Thomas e John Romita Sr.
Iron Fist
.................................................. creato da Roy Thomas e Gil Kane
Misty Knight ………………….……………. creata
da Tony Isabella e Arvell Jones
Colleen Wing …………..……………………
creata da Doug Moench e Larry Hama
Titano (Angelo Conti)
........................................ creato da Carmelo Mobilia
Falcon (Sam Wilson) ................................
creato da Stan Lee e Gene Colan
“Fat” Albert Jones..............................................
creato da Carmelo Mobilia
Blaine
Spencer................................................ creato da Carmelo
Mobilia
Lisa
Spencer................................................... creata da Carmelo
Mobilia
Peter
Quinto.................................................. creato da Carmelo
Mobilia
Vincent “Vinnie” Pennisi .............................. creato da Carmelo
Mobilia
D.W. Griffith................................creato da Archie Goodwine George Tuska
Claire Temple
…..................…… creata da Archie
Goodwin e George Tuska
Noah Berstein ……........………… creato da Archie
Goodwin e George Tuska
Americop ................................. creato da
Mark Gruenwald e Dave Hoover
Testa di Martello ........................
creato da Gerry Conway e
John Romita Sr
Lapide
............................................. creato da Gerry
Conway e Alex Saviuk
Boss Morgan Jr.
................................................... creato da Valerio Pastore
Il Russo
...............................................creato da Garth
Ennis e Steve Dillon
Il Costrittore ..........................................
creato da Len Wein e Sal Buscema
Scalphunter................................ creato da
Chris Claremont e Marc Silvestri
Willis Stryker /Willy
Edmond ...... creato da
Archie Goodwin e George Tuska
Un’idea di Carmelo Mobilia.
FINE